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Spagna balckout: tutto tace la Radio parla |OMItaliane

Il 28 aprile 2025, un massiccio blackout ha colpito la Spagna, il Portogallo e parte della Francia meridionale, lasciando milioni di persone senza elettricità, internet e servizi di comunicazione. In questo contesto di emergenza, la radio AM (onde medie) ha dimostrato ancora una volta la sua importanza come mezzo di informazione affidabile e accessibile

Il ritorno della radio come fonte primaria di informazione

Con l’interruzione dell’energia elettrica e la conseguente indisponibilità di internet e reti mobili, molti cittadini spagnoli si sono rivolti alla radio per ottenere aggiornamenti sulla situazione. A Barcellona, decine di persone si sono radunate davanti alla sede di Ràdio Barcelona per ascoltare le trasmissioni in diretta tramite altoparlanti installati all’esterno . In diverse città, gruppi di persone si sono riuniti attorno a veicoli con autoradio accese o balconi con altoparlanti, condividendo le informazioni disponibili .​

Quino Petit sul “EL PAIS: C’era una ragazzina seduta su una panchina con in mano una radiolina a transistor a batteria, accanto a un’anziana signora di cui probabilmente si stava prendendo cura. Entrambe ascoltavano la radio sulla crisi. E ogni macchina che incontravo per strada aveva la radio che trasmetteva a tutto volume informazioni. Come accadde durante il disastro di Dana sei mesi fa nella Comunità Valenciana o nella notte del colpo di stato del 23 febbraio 1981, la radio mantiene la sua capacità di trasmettere informazioni essenziali quando altre comunicazioni falliscono. Ecco come migliaia di cittadini hanno saputo dell'”energia zero” di questo pomeriggio e di come questa si è evoluta nel corso della giornata… lhttps://elpais.com/sociedad/2025-04-28/la-radio-impone-su-fuerza-frente-al-apagon.html

Quando l’Italia si è spenta: la lezione del blackout del 2003

Anche l’Italia ha vissuto un blackout storico: nella notte tra il 27 e il 28 settembre 2003, l’intera penisola rimase senza energia elettrica per diverse ore. Quell’evento mise in evidenza una verità fondamentale: nei momenti di emergenza, i canali tradizionali di comunicazione possono crollare improvvisamente, mentre la radio AM — capace di trasmettere con infrastrutture autonome — resta uno strumento affidabile e resiliente.

Durante il blackout, milioni di italiani si affidarono a piccoli ricevitori a transistor alimentati a batteria per ottenere aggiornamenti, rassicurazioni e istruzioni di emergenza. In assenza di luce, di telefoni cellulari funzionanti e di Internet, le onde medie si confermarono come unico filo diretto tra le istituzioni e la popolazione.

La radio AM: il cuore pulsante dell’emergenza

La lezione del blackout italiano del 2003 è oggi più attuale che mai. In un’epoca dominata dalle piattaforme digitali, vulnerabili a crisi energetiche o attacchi informatici, la radio AM rimane uno strumento vitale per la sicurezza pubblica.
Le onde medie, infatti, richiedono meno energia, coprono grandi distanze anche con potenze ridotte e possono raggiungere zone isolate dove FM e tantomeno DAB+ riescono ad arrivare

Alla luce delle recenti emergenze in Spagna e dei precedenti storici in Italia, è sempre più urgente rafforzare l’infrastruttura delle emittenti in onde medie e sensibilizzare la popolazione a mantenere a portata di mano un ricevitore AM: un semplice gesto che, nei momenti critici, può fare la differenza tra l’isolamento e la salvezza.

Lezioni apprese e considerazioni future

Questo evento ha evidenziato l’importanza di mantenere e valorizzare le infrastrutture di radiodiffusione tradizionali, come la radio AM, che possono garantire la diffusione di informazioni vitali anche in assenza di energia elettrica e connessioni digitali. In un’epoca in cui la comunicazione dipende fortemente da tecnologie avanzate, la radio AM rappresenta una risorsa preziosa per la resilienza delle comunità in situazioni di emergenza.

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