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La rivoluzione della radio digitale: dall’India all’Italia, il DRM prende il volo| OMItaliane

Mentre alcuni “pinocchi” della radio italiana parlano di fantasmi digitali la “radio” digitale DRM (Digital Radio Mondiale) sta vivendo una fase di crescita reale senza precedenti. In India, oltre 11,9 milioni di automobili sono già dotate di ricevitori DRM, e il numero dovrebbe superare i 13 milioni entro la fine del 2025. Questa diffusione non è solo un successo tecnico, ma un segnale chiaro di come la radio digitale possa diventare uno standard affidabile e accessibile, soprattutto in contesti in cui la copertura FM ma sopratutto il DAB+ non raggiungono tutti.

L’adozione del DRM è trainata principalmente dall’ascolto in auto, dove l’integrazione diretta nei veicoli permette una diffusione capillare e immediata. Una su tre auto venduta nell’ultimo decennio in India è già equipaggiata con ricevitori DRM30, consentendo a milioni di automobilisti di accedere a trasmissioni di qualità digitale su larga scala, raggiungendo più di 900 milioni di persone.

Sfatare miti e fantastiche visioni

E’ il momento di dire la verità sul DRM cari “pinocchi”:

1. Non è superfluo rispetto ad altri standard
Alcuni sostengono che esistano già formati condivisi alternativi. La realtà è che il DRM offre caratteristiche uniche: copertura estesa, qualità audio costante anche sulle bande AM. È una soluzione concreta e funzionale, adatta anche alle aree più remote come l’Italia.

2. Non richiede ricevitori separati
La critica che il DRM dipenda da apparati dedicati è ormai obsoleta: la tecnologia è integrata nelle autoradio dei veicoli, in dispositivi moderni e può essere attivata tramite aggiornamenti software.

3. Lo streaming non è l’unica alternativa
Se da un lato lo streaming cresce, non può garantire la stessa copertura universale né l’affidabilità del DRM. La radio digitale rimane essenziale per le zone con connettività limitata e offre una soluzione stabile, semplice ed efficiente. ma è certo che in italia il wi-fi sarà la sclta per i prossimi anni, quanti? Solo i “cartomanti” potranno darvi informazioni certe.

4. Innovazione concreta
In Italia, i nulla osta per le trasmissioni in DRM30 sono già stati rilasciati, dimostrando che il futuro della radio digitale è già operativo anche nel nostro Paese. Non si tratta più di teoria astatta ma una realtà molto prossima.

Un futuro concreto e sostenibile

Oggi, le principali case automobilistiche, tra cui Maruti Suzuki, Tata, Mahindra, Hyundai, MG, Mercedes-Benz e Toyota, integrano il DRM direttamente in fabbrica. Questo dimostra che l’innovazione non è solo tecnologica, ma anche industriale e culturale: l’adozione di standard aperti e contribuisce a una radio più accessibile e sostenibile.

Grazie alla crescente base di auto con DRM e alla possibilità di coprire tutte le bande di trasmissione, la radio digitale si prepara a diventare il futuro della trasmissione audio, garantendo qualità, copertura e servizi aggiuntivi a milioni di ascoltatori. La radio digitale in AM non cancella il passato e rappresenta il futuro (prossimo).

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