’è una sera d’autunno — nebbiosa, piatta sulle acque dei canali e sul verde basso della piana pisana — in cui gli uomini di Coltano alzarono gli occhi e videro sorgere torri di ferro così alte da sembrare alberi meccanici. Qualcuno sussurrò che erano follia; altri, più pragmatici, pensavano solo ai costi. Poi, quel 19 novembre, la voce invisibile dell’elettricità attraversò il mare. Da quei fili sospesi, per la prima volta in modo ufficiale, partì un segnale che avrebbe cambiato per sempre l’idea di distanza. Questa è la storia di quella voce — la prima trasmissione da Coltano — e del posto che, per un secolo, ha fatto parlare l’Italia con il mondo.
Se pensi che la radio sia nata nelle città e nelle grandi fabbriche, Coltano ti sorprenderà: dalla sua pianura sono passati segnali intercontinentali, sperimentazioni di potenza e progetti di archeologia industriale. Leggi fino alle curiosità finali: lì c’è l’aneddoto del “Cristo che si accende a Rio” e altri particolari che spesso non compaiono nei libri di scuola.
Coltano: il luogo scelto da Marconi
Marconi individuò Coltano, tra Pisa e Livorno, come sito ideale per una grande stazione a onde lunghe: la zona paludosa limitava dispersioni, la vicinanza al Tirreno favoriva i collegamenti marittimi e la pianura permise l’installazione di ampie reti di antenne. I lavori — iniziati nei primi anni del Novecento — portarono alla costruzione della “Palazzina Marconi” e di un sistema di antenne e tralicci destinati a comunicazioni a lunga distanza.

La data che rimane nella memoria: 19 novembre 1911
La stazione radiotelegrafica intercontinentale di Coltano venne inaugurata ufficialmente il 19 novembre 1911, in una cerimonia alla quale parteciparono Guglielmo Marconi e il re Vittorio Emanuele III; proprio in quell’occasione venne effettuata una trasmissione diretta verso Glace Bay (Nuova Scozia, Canada), dimostrando la capacità dell’impianto di collegamenti a lunga distanza. Questa data è considerata il momento ufficiale di avvio dell’attività intercontinentale della stazione.
Potenza, altezza, ambizioni: com’era fatta la stazione
L’impianto comprendeva numerose torri e antenne — alcune fonti riportano piloni e tralicci fino a circa 75 metri — e una centrale elettrica autonoma per alimentare i trasmettitori di grande potenza. Le antenne furono progettate per stabilire rotte radio verso il nord America e verso il Corno d’Africa, rendendo Coltano uno snodo strategico per comunicazioni con colonie e navi.

I collegamenti internazionali: Canada e Africa
Oltre al collegamento dimostrativo con il Canada nel 1911, Coltano venne impiegata per comunicazioni quotidiane con terre d’Africa — in particolare con le postazioni italiane nel Corno d’Africa (Massaua/Massawa e altre) — e per messaggi marittimi. Nel corso degli anni ’20 e ’30 la stazione fu ampliata e rimase un punto di riferimento per le comunicazioni intercontinentali.
Danni, guerra e memoria
Durante la Seconda guerra mondiale molte delle grande antenne furono danneggiate o fatte saltare. Dopo il conflitto la stazione non riprese mai più completamente il ruolo originale, ma parti dell’impianto continuarono ad essere usate per trasmissioni in onde medie e per altre funzioni radiofoniche fino alla seconda metà del XX secolo. Oggi la memoria del sito è al centro di proposte di recupero e di iniziative culturali.
Perché Coltano è importante ancora oggi
Coltano non è soltanto un monumento di ferro: è il simbolo di una svolta tecnologica — l’affermazione che i segnali possono superare oceani senza cavi. La stazione ha influenzato la geopolitica delle comunicazioni, la sicurezza marittima e lo sviluppo tecnico in Italia, e rappresenta una formidabile pagina di archeologia industriale da tutelare e raccontare.

Curiosità su Coltano
- Il giorno dell’inaugurazione (19 nov. 1911) la trasmissione ufficiale fu verso Glace Bay in Nuova Scozia — un gesto simbolico per mostrare la capacità di collegamento transatlantico.
- Antenne alte ~75 metri. Le strutture principali che reggevano le antenne raggiungevano altezze notevoli per l’epoca, visibili da chilometri.
- Coltano parlava con l’Africa. La stazione fu usata regolarmente per collegamenti con le colonie italiane in Eritrea e Somalia, facilitando comunicazioni militari e civili.
- Il “Cristo che si accende a Rio”. Nel 1931 fu organizzata una dimostrazione tecnica che coinvolse più stazioni (tra cui Roma e Pisa/Coltano) per accendere le luci del Cristo Redentore a Rio de Janeiro come spettacolo di collegamenti intercontinentali.
- Radioamatori e memoria. Ancora oggi gli appassionati celebrano Coltano con diplomi e collegamenti commemorativi: la stazione è un “mito” per molti operatori.
- Progetti di recupero in corso. Negli anni recenti ci sono state proposte e passi amministrativi per valorizzare il sito come luogo di memoria tecnologica e culturale.

















































