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La Radio tra profezie sbagliate e resilienza

Il blog di Claudio Astorri segnala una nota di grande interesse sulla situazione attuale della Radio, evidenziando come molte previsioni sul suo futuro si siano rivelate errate. Partendo dalla sua analisi, vogliamo coinvolgere la fonte e trarne una riflessione che guardi al ruolo reale e alla resilienza del mezzo radiofonico oggi. Leggi l’articolo originale qui.

Le profezie sbagliate sulla Radio

Astorri ricorda come, negli ultimi decenni, numerose profezie abbiano annunciato la “morte” della Radio:

  • Anni ’80 – CD e musicassette avrebbero dovuto sostituire la Radio. La realtà: la Radio ha continuato a offrire immediatezza e scoperta musicale.
  • 1995–2000 – FM sostituita dal DAB entro il 2010. Oggi, nel 2025, la FM domina ancora.
  • 2000–2005 – La Radio satellitare come nuova regina dell’audio. È rimasta una nicchia americana.
  • 2007–2010 – Lo streaming online avrebbe spazzato via il broadcast. Invece, streaming e Radio convivono.
  • 2010–2015 – Regno Unito pronto allo switch-off FM nel 2020. FM ancora viva e usata da milioni di persone.
  • 2015–2020 – DAB come standard universale europeo. Solo pochi paesi hanno fissato date di spegnimento FM.
  • 2018–2022 – 5G Broadcast sostituirà FM e DAB. Al 2025, resta in fase test.
  • 2020–oggi – Generazione Z “non ascolta più Radio”. In realtà, i giovani ascoltano versioni digitali della Radio: app, smart speaker, podcast.

L’evoluzione tecnologica della Radio AM

Negli ultimi anni, la Radio a onde medie ha beneficiato di notevoli innovazioni tecnologiche:

  • Apparati digitali più efficienti, affidabili e di consumo ridotto.
  • Sistemi radianti più performanti e compatti, che permettono una copertura territoriale più efficace con minore impatto infrastrutturale.
  • DRM (Digital Radio Mondiale): l’adozione di trasmissioni digitali su AM permette audio di qualità superiore, maggiore efficienza spettrale e servizi complementari come testi e dati.

Queste evoluzioni confermano la vitalità della Radio AM come mezzo territoriale, pronta a integrarsi con la moderna fruizione digitale del DRM e a offrire nuove opportunità per broadcaster e ascoltatori.

La riflessione di OMItaliane

Partendo dall’analisi di Astorri, OMItaliane evidenzia come la Radio non sia un mezzo in declino, ma un ecosistema in costante trasformazione.

Gli allarmismi e le previsioni catastrofiche trascurano la resilienza della Radio e la sua capacità di integrarsi con le nuove piattaforme digitali. La vera sfida oggi non è la sua scomparsa, ma un’evoluzione consapevole:

un’unica piattaforma da valorizzare senza inutili discriminazioni tecnologiche, con format e contenuti capaci di dialogare con un pubblico sempre più dinamico e in continua evoluzione.

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